Lo svezzamento coincide col moneto in cui, nella vita del lattante, intervengono i primi tangibili cambiamenti delle abitudini non solo alimentari ma anche di comportamento. In pratica per svezzamento s'intende il passaggio da un'alimentazione esclusivamente a base di latte ad un'alimentazione mista in cui trovano posto i cereali, la carne, la frutta e la verdura. Il lattante deve essere alimentato solo con il latte possibilmente fino a quattro mesi o anche cinque se il latte è materno; in seguito è invece indispensabile variare l'alimentazione per adeguarsi alle nuove esigenze nutrizionali e psicologiche del bambino che cresce. Dal punto di vista nutrizionale vanno considerati due aspetti: 1) dopo il quinto o sensto mese il solo latte diventa carente soprattutto riguardo al contenuto proteico e all'apporto di ferro; 2) al tempo stesso (quinto mese circa) il lattante raggiunge una certa nmaturazione neurologica, quindi è in grado di tenere in bocca un boccone e di deglutire alimenti semisolidi, a livello intestinale la maturazione enzimatica consene la digestione degli amidi presenti nelle farine e delle proteine della carne; mentre la maturata capacità di sintesi degli acidi biliari consente una più completa digestione dei grassi. Sotto l'aspetto psicologico, lo svezzamento rappresenta un importante momento di crescita e una tappa maturativa fondamentale. Il bambino infatti, soprattutto se allattato al seno, alimentandosi in modo diverso inizia ad assumere una graduale autonomia nei confronti della madre e ad acquisire esperienze nuove nella sfera gustativa, particolarmente importante a questa età che i bambini iniziano a mettere tutto in bocca. Il periodo più appropiato per lo svezzamento si colloca tra il quarto e il sesto mese. S'inizia gradualmente sostituendo un pasto di latte (di solito quello di mezzogiorno) con una pappa di brodo vegetale cui si possono aggiungere altri alimenti: crema di riso, carne, olio d'oliva e parmigiano grattuggiato. Gli altri pasti (tre o quattro) continuano a essere a base di latte. Trascorso un mese anche la poppata della sera sarà sostituita da una pappa a base di brodo magro di carne cui si aggiunge il formaggino. Gli altri pasti ormai ridotti a due, continueranno ad essere a base di latte (non più materno). In uno degli intervalli dei pasti, di solito nel pomeriggio, è bene dare al bambino un po di frutta possibilmente fresca grattuggiata oppure omogenizzata; qualche cucchiaino di frutta può essere dato già dal terzo mese dopo il latte. E' importante che nel secondo semestre di vita, al bambino si continui a fornire almeno mezzo litro di latte al giorno, di solito tale dose va suddivisa tra la prima colazione e la merenda, per assicurargli un necessario apporto di calcio. Dopo l'introduzione nella dieta di carne e formaggio l'apporto proteico è largamente sufficiente, si può verificare un calo lieve del ferro e della vitamina D; in questo caso consultare il pediatra che stabilirà se è necessario un integratore. Fino alla completa uscita dei dentini (circa un anno e mezza) il bambino non è in grado di tritare masticando cibi grossi, per questo motivo i cibi vanno dati molto cotti e a piccoli pezzettini. Dopo il sesto o settimo mese è importante comunque iniziare a dare al bambino pezzettini di cibo. S'inizierà così a dare la carne tritata anzichè frullata, il prosciutto cotto tritato, qualche crosta di pane che servirà anche per un gradevole massaggio alle gengive.
REGOLE PRATICHE PER LO SVEZZAMENTO
1) abituare e non imporre i nuovi alimenti;
2) utilizzare il cucchiaino;
3) proporre nuovi alimenti per 2-3 giorni e se non accettati proporli dopo una settimana;
4) gli alimenti contenenti glutine non devono essere introdotti prima del sesto mese;
5) il sale e lo zucchero non vanno aggiunti alle pappe almeno per il primo anno;
6) non somministrare cibi con conservanti;
7) mantenere l'apporto latteo almeno di 500 ml al giorno fino almeno all'anno di vita;
8) non fare molto uso di carne ( dose giornaliera: 20-30 gr svezzamento, 30-40 gr ad un anno, 50-60 gr a tre anni);
9) fare largo uso di frutta, verdura, legumi e cereali.